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Aladin

C’era una volta una principessa… anzi un principe……anzi non lo so!!!!

C’era una volta Aladin.

Viveva nella cittadina di Agrabah.

Suo padre era un sarto, ma morì prematuramente e così Aladin rimase con la vecchia madre sopravvivendo  di stenti e furtarelli.

Aladin amava rimanere nel laboratorio del padre per misurarsi i vestiti che lui aveva realizzato per le principesse.

Un giorno, mentre se ne stava misurando uno stupendo, vide apparire un signore che, pensando che fosse una principessa fragile e insicura, si avvicinò sperando di farla cadere nelle sue lusinghe.

–  Mi chiamo Jafar – disse inchinandosi – Incantato! Il suo portamento regale mi attrae fortemente,  mi conceda un po’ del suo tempo e io esaudirò ogni suo desiderio. –

Aladin rimase confuso e anche irritato per il comportamento viscido di quello che, in un momento iniziale, sembrava un uomo gentile e tutto d’un pezzo.

 Tuttavia decise di stare al gioco per vedere dove volesse arrivare e così disse:

– E come faresti a esaudire ogni mio desiderio? –

– Seguimi e te lo mostrerò. –

Il ricco signore condusse la presunta principessa verso il varco di una misteriosa e profonda caverna piena di tesori, che l’avrebbero resa ricca; avrebbe potuto entrare nella caverna, ma ad una condizione : avrebbe potuto prendere solo la lampada magica.

In cambio di questo favore le offrì un anello che l’avrebbe protetta durante l’uscita dalla caverna.

 Così Aladin discese negli inferi, vide la lampada luminosa, la prese in mano, la accarezzò  e….. per magia comparve Genio che si inchinò verso la principessa dicendo: – Come posso servirti mia principessa? –

Tra sé e sé, Genio pensava alla grande fortuna che aveva avuto nell’incontrare una principessa

– Aaahh una bella principessa, sarà facile esaudire i suoi desideri; vorrà un principe, un matrimonio da favola, un guardaroba da modella e…sempre le solite cose. –

In realtà la bella principessa voleva giocare a calcio, entrare nel calcio mercato con un valore molto alto, desiderava una bellissima mountain bike, uno smoking e anche una bella moto per i viaggi più lunghi, una bella carriera prima del matrimonio da farsi il più tardi possibile, ma soprattutto essere libera decidere lei stessa sulla sua vita.

Così rivolgendosi al Genio disse:

– Vedi, mio caro Genio, io voglio solo la mia libertà. Ora, se tu veramente sei capace di esaudire ogni mio desiderio, apri la porta di questa caverna e fammi uscire da qui .-

Il Genio non potè fare altro che obbedire.

Una volta ottenuta la libertà Aladin decise di girare il mondo in motocicletta e, considerato che vestire i panni di una principessa gli aveva portato fortuna, decise di indossarli sempre e di farne il suo stile. Anche questo fu un grande passo verso la libertà. Era felice di aver trovato la sua identità e questa fu la vera magia.

Anche il Genio cominciò a capire che la libertà era la cosa più importante, quindi non volle più nessun padrone.

E Jafar?

Si narra che dopo la scelta che fece Aladin, lui ebbe una grande crisi esistenziale . Si rifugiò sulla montagna a pregare. Al suo ritorno trovò la principessa Jasmine ad aspettarlo si sposarono, ebbero tanti bambine e bambini e…

Vissero tutte e tutti i liberi, felici e contenti.

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