La fine di Jacopo
C’era una volta un ragazzo molto debole e sensibile.
Si chiamava Jacopo e viveva in una casetta molto piccola e accogliente assieme alla sua famiglia, che era composta da un fratello di nome Giorgio, una sorella di nome Giorgina, sua madre di nome Claudia e suo papà di nome Enzo.
Giorgina era la più grande dei fratelli ed era la più impestata della famiglia, Giorgio era il più piccolo ed era un angioletto, Claudia ed Enzo lavoravano in una fabbrica di tappeti.
La famiglia era molto felice della vita che faceva, anche se non abitavano in una casa molto bella.
Un giorno erano tutti a casa ed erano tutti annoiati, Claudia disse a Jacopo e ai suoi fratelli: “Ragazzi, andate al fiume a farvi un bagnetto, visto che fa caldo!”
Giorgina disse “Io non ci vado con quei due al fiume!” “Perché? Che cosa abbiamo di male che non vuoi venire? Comunque non ci servi, andiamo da soli, sei brutta e antipatica!” ribattè Jacopo.
“In realtà io non posso venire perché… perché ho da fare. Mi dispiace!” disse Giorgio.
“Tutte scuse! Va bene comunque, è meglio se sto da solo, almeno sono tranquillo!” disse Jacopo.
Allora Jacopo andò da solo al fiume, ma mentre andava incontrò una ragazza. Si fermò e si presentò dicendole “Ciao, vorresti diventare mia amica? Comunque io sono Jacopo!”
La ragazza era un po’ sconvolta, però si presentò anche lei dicendo “Ciao, sono Francesca. Piacere!”
Jacopo le disse che stava andando al fiume e che avrebbe voluto venisse con lui, Francesca gli disse che andava bene, però sarebbe rimasta poco tempo.
Arrivati al fiume i due iniziarono a parlare e, tra una cosa e l’altra, si fece tardi. I due fecero quindi un patto, ovvero che ogni giorno alla stessa ora si sarebbero incontrati al fiume.
Da quel giorno, ogni giorno e alla stessa ora si incontrarono al fiume.
Jacopo, arrivato a casa, aveva detto subito alla mamma di aver conosciuto Francesca, una ragazza molto carina e simpatica. Però questo era soltanto il suo parere!
Francesca, arrivata a casa, aveva detto alla mamma che aveva conosciuto un ragazzo di nome Jacopo e che era un secchione che parlava troppo. La ragazza aveva lo stesso carattere della sorella di Jacopo!
Un giorno come tutti gli altri, Jacopo andò al fiume con l’intenzione di trovare Francesca, ma non la trovò e iniziò a preoccuparsi.
Lui la aspettò, ma niente, non era ancora arrivata.
Si era fatto tardi e quindi Jacopo ritornò a casa molto spaventato. Era così spaventato che si era perso per strada!
Si guardava attorno ma quel posto non gli sembrava molto familiare, quindi si fermò e si mise a piangere.
Era diventata notte fonda e Jacopo era terrorizzato, ad un certo punto sentì un rumore e quindi si mise a correre.
Intanto la sua famiglia era preoccupata perché il figlio non era ancora tornato. Si misero a cercarlo per tutta la città.
Jacopo, dopo aver corso un po’, si fermò, ma si ritrovò senza via d’uscita mentre il rumore del vento si faceva sempre più forte.
Jacopo fece la sua ultima preghiera dicendo: “Mamma, papà, Giorgio e Giorgina, anche se sarò lassù vi vedrò sempre e non vi dimenticherò mai, grazie per tutto, amen!”
Quello fu infatti il suo ultimo giorno di vita, ed era stato ucciso da Francesca.
Dopo un po’ si scoprì che la famiglia di Francesca era una famiglia di criminali. Dopo quello che era successo, la polizia aveva raccolto delle prove e aveva capito che era stata colpa di Francesca, infatti i genitori vennero messi in carcere e Francesca in un carcere minorile.
La famiglia di Jacopo venne a sapere chi era la colpevole e si disperò.
Francesca aveva ucciso Jacopo non solo perché aveva una famiglia di criminali, ma anche perché non aveva amici e di Jacopo, il suo primo “amico”, non si fidava, perché aveva paura che sarebbe successo qualcosa di brutto. Per questo lo aveva ucciso.
Nihel Dous
1D – I.C. Scuola Secondaria di I Grado Pacinotti a.s. 2022/2023